Brother's Islands
Le Brothers, in arabo El Akawein, I fratelli, sono due isole a metà strada tra l'Egitto e l'Arabia Saudita. Chiuse al turismo dal 1996 (per preservare il loro mare meraviglioso) e riaperte di recente, sono però contingentate: possono, cioè, essere raggiunte solo da un certo numero di barche e con determinate attrezzature di sicurezza.
A 38 miglia a nord-est di Quseir, e a meno di due miglia l'una dall'altra, le Brother's si distinguono per lo spettacolare faro costruito dagli Inglesi alla fine dell'800 sulla più grande, la Big Brother, lunga non più di 400 metri. La più piccola, Small Brother, è di forma rotonda ed è circondata da un reef spettacolare ricco di alcionari, soft coral e grandi ventagli di gorgonie. Sott'acqua, questo paradiso incontaminato pulsa di vita: e anche i più grandi interpreti del mondo subacqueo, i carangidi e i tonni, i barracuda e gli squali. Alle Brothers i selaci sono di casa e non è raro incontrare in immersione esemplari di squali grigi, pinna bianca, ma anche i più pericolosi martello.
Due i relitti, dalle lamiere completamente ricoperte di invadente vita bentonica. Si tratta del Namibia, affondato negli anni O40, e adagiato ora sul fondo con la prua a 12 metri e la poppa a 80, e dell'Aida II, un vapore egiziano schiantatosi nel 1957 contro il reef durante una mareggiata. Quasi irriconoscibili da quanto sono ricoperti di colorati alcionari, i due relitti sono oggi l'habitat di milioni pesci di ogni tipo e specie, dagli Pterois volitans, onnipresenti in Mar Rosso, alle murene dall'aspetto minaccioso, ma innocue, mentre le parti più buie sono illuminate dagli argentei glass fish.